16 luglio 2015

Fonte: Pistoia Report

Mercatino Blues, la nuova formula non convince i “vecchi” ambulanti

di Leonardo Cecconi
PISTOIA - Quest'anno lo storico mercatino del Blues, tanto amato da tutti gli appassionati del festival, si chiamerà Fiera promozionale.
Roberto Puccianti, pistoiese che da qualche anno risiede in Valdinievole, è una delle figure storiche del mercatino, con le sue trottole in legno di mille colori e forme costruite completamente a mano. Con le nuove normative applicate dal Comune, lui e la maggior parte di quelli che facevano parte del mercatino dell'ingegno, sono stati tagliati fuori.
"Hanno eliminato il mercatino dell'ingegno – lo sfogo di Roberto – hanno chiesto che ci fossero settori con partita iva, con tanto di Durc. Questo significa che in molti sono rimasti fuori. Ho cercato di capire, ma non essendo rappresentato da nessuna categoria, risposte non ne posso avere, siamo degli invisibili."
Una cosa soprattutto ha disturbato Puccianti, cioè il fatto che da più parti si è cercato di spiegare la scelta del Comune giustificandola come una lotta all'abusivismo: ”Questo mi sembra esagerato perché io ho sempre pagato il suolo pubblico come tutti e partecipato ad un bando indetto dal Comune. Ho sempre seguito la legge e posso provare che le cose fatte da me sono frutto del mio ingegno”.
“Tre anni fa – prosegue l'ambulante – fui convocato dal Comune di Pistoia per l'organizzazione del mercatino, l'ultimo anno del sindaco Berti. Fecero una scelta fra i rappresentanti storici del mercatino e fui interpellato insieme ad altri su come organizzarlo. Ci fu un grosso contrasto fra noi operatori dell'ingegno e quelli della partita iva, che pressavano per avere qualcuno di noi nei loro spazi, consapevoli che senza di noi avrebbero venduto meno. Fu una discussione anche abbastanza accesa, e venne fuori la proposta di separare i due settori con un angolo per il mercato dell'ingegno, con tanto di strumenti per lavorare; la soluzione alla fine è stata che in due anni ci hanno praticamente tagliati fuori”.
Nelle intenzioni dell'amministrazione, l'obiettivo era proprio quello di privilegiare gli ambulanti più “strutturati”, cioè tutti coloro, per intendersi, fanno del mercato su strada la loro prima fonte di reddito. Così facendo qualcuno è rimasto fuori, ma – assicura il Comune – questa è stata una sperimentazione, nell'ottica di rendere il mercato del Blues una vetrina per città. Un tentativo che, al momento, non sembra sortire gli effetti sperati. Il mercatino infatti, inizialmente previsto in via Curtatone, è stato definitivamente spostato in piazza Santo Spirito, dato che alla fine gli ambulanti presenti saranno solo 39.
Ancora è troppo presto per parlare di flop, dato che ancora la fiera non è cominciata, ma è chiaro che qualcosa va rivisto. “Vedremo come andrà – fa sapere l'amministrazione – sicuramente però, per il mercatino del Blues non è stata adottata nessuna formula definitiva, e in vista del prossimo anno siamo aperti al confronto. Sicuramente, per problemi legati alla sicurezza, il mercatino non sarà più come prima. L'intento è quello di fluidificarlo, allargandolo alle altre vie della città in modo da offrire la percezione di un centro storico più ampio.”.
Cosa rimane quindi del vecchio mercatino del Blues? “Molti degli esclusi si sono spostati in altre realtà – sottolinea Puccianti – come il Porretta Soul, il Summer Festival di Lucca e l'Ubria Jazz. Il mercato a Pistoia aveva un target e delle caratteristiche uniche che non c'erano altrove. “In due anni – chiosa ancora l'ambulante – è stato stravolto il Luglio Pistoiese: non solo il Blues non è più il solito, ma anche la Giostra dell'Orso è stata, a torto o a ragione, eliminata”.

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