29 luglio 2008

Pillole su Pistoia: Porta al Borgo


Per completare i lavori ai bastioni di Porta Lucchese e di Porta al Borgo, fu inviato a Pistoia, nel maggio del 1544, Giovan Battista Bellucci detto il Sanmarino. I lavori per portare a termine le opere dovettero iniziare con urgenza e procedere celermente, con l'obbligo di concluderli entro tre mesi. Il nuovo architetto ordinò le scapezzature delle mura tagliando i merli. Il bastione di porta al Borgo è il complesso militare, dopo la fortezza, più imponente. Come gli altri, esso si pose come elemento di raccordo fra i due tratti di mura trecenteschi fasciando la porta al Borgo del XIV secolo che fu spostata sul lato dell'attuale via Dalmazia, demolendo due casamenti sul fianco sinistro di via porta al Borgo di proprietà della Sapienza, incanalando la gora di Gora e realizzando la nuova porta. La porta al Borgo era così descritta: «…a tettoia con imposta di serramenti e rastrello in bilancia, e cancello; Una stanza per il cassiere con caminetto e un'altra stanza per brace con luogo comune con sportelli di legno; un'altra stanza per il servizio degli stranieri; e la casa per i medesimi composta di quattro stanze con due imposte e serramenti…». Il bastione realizzato in ciottoli di fiume e calce perimetralmente ha il bastone o redentone in pietra serena, mentre lo stacco in alzato presenta tre livelli: il primo di 3,4 m, la scarpa inclinata di 6 m separata da quello da una fascia in pietra serena di 40 cm, e lo stacco in alzato sopra il redentone di 2,47 m. L'altezza del bastione è caratterizzata dalla sua collocazione che si sviluppa lungo il pendio dell’attuale via dello Specchio. Sui fianchi rientrati vi sono tre ordini di cannoniere, quelle che si affacciavano su porta al Borgo erano armate con due smerigli sbocchettati caricati a mitraglia per consentire di spazzare, a ridosso della porta, il più alto numero di nemici, mentre le altre erano atte ad ospitare cannoni superiori alle otto libbre di diametro (100 mm circa) e capaci di una gittata di 650-700 metri, caratteristica delle concezioni architettoniche del Sanmarino. La piazza d'armi che si apriva presso le cannoniere presentava il pavimento in ciottolame, murato a calce per consentire lo spostamento dei pezzi agevolmente. Sul lato sinistro della piazza guardando le cannoniere, in direzione della porta, c'era la santabarbara, demolita per far posto alla scuola, ma i cui resti sono ancora ben visibili, mentre sul lato sinistro vi era l'accesso al camminamento sotterraneo. Esso consentiva di arrivare alla sortita posta sotto le cannoniere e, allo stesso tempo, di giungere con un percorso perimetrale alla cannoniera opposta. Lo spigolo di raccordo fra il bastione e le cannoniere è l'elemento che contraddistingue il disegno del Bellucci, con esso separa la zona di difesa passiva da quella attiva ponendo le cannoniere sullo stesso piano degli assedianti, quasi al livello del suolo, contrapponendo il lato del bastione caratterizzato da uno spiccato monumentale, vero fronte di inerzia passivo. All’interno del bastione sono ancora percorribili due camminamenti sotterranei, splendido esempio di architettura militare: il primo posto sul lato destro del corridoio consente una sortita sull' attuale giardino di via dello Specchio. Il secondo camminamento si sviluppa perimetralmente lungo il bastione e misura circa 280 m, largo 1,10 e alto 2,2 alla chiave di volta. Questo percorso era di collegamento fra due zone impegnate militarmente e adatto anche per spostare le truppe al coperto dalla linea di fuoco dell'avversario. Lungo il percorso si aprono 19 areatori che salgono in superficie. Nel sotterraneo parallelo a via Dalmazia di fronte a via di Gora e Barbatole è presente la presa della Gora di Gora che si immette nel bastione, esternamente è ancora visibile la vecchia grata in metallo che impediva l’accesso al bastione. Sulle mura di via porta al Borgo, a fianco del "casottino" di servizio della vecchia villa Tiryon con mascherone e fontana che si apre su via di porta al Borgo, sono comparsi i resti degli stipiti della porta sia nel lato interno alla città sia nel lato esterno. Sul fianco sinistro della porta, sono presenti i resti di una torre di raccordo fra lo spigolo del fronte delle mura dove si apre la porta e lo spigolo delle mura che provengono da porta Lucchese. La torre scapezzata e inglobata dal bastione è ancora ben visibile dalla parte esterna fra le abitazioni di via Dalmazia e lo stesso bastione. Gli elementi architettonici che componevano la torre angolare scapezzata nel Cinquecento sono stati riusati per costruire l'apparato del bastione e delle cannoniere che si aprivano sulla porta.

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